STORIA dei Brentatori

La Via dei Brentatori ha origini antiche, lontane tanto quanto la nascita della corporazione di mestiere da cui prende il nome. Per poter raccontare al meglio questo cammino bisogna infatti partire dai Brentatori: chi erano e perché avevano una loro via “dedicata”?

I Brentatori erano una corporazione di mestiere sorta nel 1250, la cosiddetta Compagnia dell’Arte dei Brentatori, come poi venne legalmente riconosciuta nel 1407.

Il loro compito era trasportare il vino all’interno di un particolare recipiente che portavano sulle spalle, la brenta, appunto. Ma il loro lavoro non si limitava solo al trasporto: i Brentatori avevano infatti anche il compito di assaggiare il vino, per testarne la qualità: ne erano considerati grandi intenditori. Infine, a queste funzioni, veniva affiancato un altro compito, questa volta di pubblica utilità: le brente potevano infatti servire, in caso di emergenza, per trasportare l’acqua utile a spegnere un incendio. Capitava così che, non appena scattato l’allarme, i Brentatori corressero a spegnere le fiamme divampate, sempre con le loro brente in spalla, questa volta colme di acqua.

La Compagnia dell’Arte dei Brentatori, come tutte le corporazioni, venne soppressa nel 1800, in epoca napoleonica, e ha ripreso la sua funzione nel 1970 (con sede all’interno della Rocca dei Bentivoglio a Bazzano) riallacciandosi agli ideali originari.

I Brentatori, nell’esercizio delle proprie funzioni, avevano una via dedicata, che dai terreni del contado faceva arrivare il vino fino alla città di Bologna. Nel XIII secolo, però, quelle zone erano spesso interessate dalle scorribande delle truppe modenesi, che rendevano questo tragitto poco sicuro. Il Comune di Bologna decise allora di avviare la realizzazione di un nuovo percorso lungo le colline per consentire ai Brentatori il trasporto in sicurezza del vino prodotto a Monteveglio, Oliveto e Zappolino. Nacque così la Via dei Brentatori – che negli anni è diventata una parte della viabilità locale – che da allora collega Monteveglio a Zola Predosa con un tracciato lungo le colline bolognesi.

La Compagnia dell’Arte dei Brentatori, riallacciandosi idealmente alla sua antica funzione, ancora oggi si propone di esaltare il vino e i territori come elementi legati alla tradizione e alla storia di luoghi e popolazioni, come filo conduttore di amicizia, di unione e di conoscenza tra paesi lontani, come attestano le delegazioni che i Brentatori hanno aperto in Svizzera, Finlandia e Oregon.

 

 

Foto da: https://www.compagnia-arte-brentatori.org/